giovedì 15 ottobre 2015

CLAUDIA SALARIS: RIVISTE FUTURISTE - GLI ORI 2012




CLAUDIA SALARIS
RIVISTE FUTURISTE
Collezione Echaurren Salaris
Gli Ori, 2012

Alla fine degli anni Settanta, quando il futurismo era un fenomeno conosciuto solo tra gli addetti ai lavori e non aveva ancora raggiunto quella popolarità che per gradi ha conquistato dalla metà degli anni Ottanta, Pablo Echaurren ha cominciato a collezionare libri, giornali e manifesti del futurismo italiano. Il frutto immediato di questa passione è stato lo studio bibliografico Le edizioni futuriste di “Poesia” (1981).
Tale raccolta, arricchita costantemente, ha contribuito ad allargare la conoscenza del futurismo. Claudia Salaris, avvalendosi della collezione come di una banca dati, ha pubblicato numerosi studi sul movimento fondato da Filippo Tommaso Marinetti, tra cui Storia del futurismo (1985; 1992), Bibliografia del futurismo (1988) e Marinetti editore (1990), disegnando una mappa che fino a quel momento non era stata ancora tracciata.
Nell’inventario ragionato vengono analizzati i materiali della collezione, suddivisi in una serie di volumi tematici, che rappresentano non solo un repertorio di dati. Di ogni oggetto, infatti, si propone una scheda con descrizione tecnica, informazioni storico-critiche, immagini a colori e traduzione in inglese. Dato che una collezione non può mai dirsi ultimata, ma è sempre un’opera in fieri, ciò che manca sarà argomento di un volume successivo, in cui verranno registrate le ultime acquisizioni. Piano dell’opera:
I. RIVISTE FUTURISTE
II. FUTURISMI NEL MONDO
III. FUTURISMO POSTALE. Cartoline, lettere e manoscritti
IV. LIBRI FUTURISTI (2 volumi)
V. MANIFESTI FUTURISTI
VI. ALTRI PERCORSI FUTURISTI. Cataloghi, ceramiche, fotografie, dischi, con aggiornamenti.

Il primo volume, che contiene l’inventario ragionato di duecento testate (ottocento fascicoli e settecento illustrazioni a colori), ricostruisce la mappa delle riviste futuriste italiane disseminate dal Piemonte alla Sicilia. Giornali, almanacchi, numeri unici, fogli umoristici che compongono il grande universo di carta in cui è inscritta la storia del primo movimento d’avanguardia, nato nel 1909 e attivo fino al 1944.