sabato 16 agosto 2014

FRONTIER - BOLOGNA




FRONTIER
La linea dello stile
a cura di Fabiola Naldi e Claudio Musso
sedi diverse - Bologna
dal 7/7/2014 al 1/10/2014

FRONTIER è il progetto con cui il Comune di Bologna, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, intende valorizzare il Writing e la Street Art, avviando una riflessione approfondita su due fenomeni riconosciuti a livello internazionale come forme di espressione tra le più interessanti nel panorama dell’arte contemporanea. Il progetto, curato da Claudio Musso e Fabiola Naldi, si collega idealmente e storicamente alla mostra "Arte di Frontiera. New York Graffiti", organizzata nel 1984 alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, evento unico nel suo genere e tra i primi in Europa ad analizzare il fenomeno nato negli Stati Uniti.
Strutturato come una piattaforma aperta e in evoluzione, Frontier dal 2012 si è contraddistinto per due elementi complementari: da un lato la valorizzazione artistica del Writing e della Street Art attraverso la realizzazione di opere murali di dimensione monumentale, e dall’altro l’approfondimento teorico e critico delle due discipline. FRONTIER continua il percorso storico artistico all’interno della città nel 2014 per ampliare il numero delle opere seguendo un criterio di selezione che intende sottolineare le componenti stilistiche innovative fondamentali per l'evoluzione del Writing e della Street Art, decisive per l’impatto sul sistema della comunicazione visiva. L’intenzione curatoriale porta ad operare in esterno su facciate, immobili e luoghi collocati in aree urbane centrali e periferiche connotate da una tensione dinamica, in cui sia in atto o si renda necessaria una riconsiderazione funzionale e identitaria. Spazi pubblici, territori condivisi in cui l’azione artistica opera una modifica sostanziale ponendosi come elemento di attrazione e di rinnovamento della percezione. La fase di valorizzazione artistica prevede, nel mese di luglio, agosto e settembre, la presenza di artisti stranieri e italiani che lavoreranno alla creazione di opere site specific di grande portata architettonica e visiva. Le superfici individuate dai curatori come ideali per la realizzazione delle opere si dividono nelle sezioni Walls e Boxes, alle quali si aggiungerà in settembre una terza sezione che concluderà il progetto. Quest’anno infatti agli alloggi di edilizia residenziale pubblica (ACER) si affiancano superfici diverse che consentono sia di operare in nuove zone della città sia di offrire agli artisti nuovi stimoli e contesti inediti.
Gli artisti invitati quest’anno appartengono alle ultime due generazioni che, soprattutto in ambito europeo, hanno dettato i codici di sviluppo nel Writing e nella Street Art. Dopo aver tracciato nel 2012 una linea che dai primi esperimenti newyorkesi arrivava alle ultime tendenze, nel 2014 l’analisi si è concentrata su alcuni elementi di svolta che dalla fine degli anni ’80, alla seconda metà degli anni’90 fino a tutto il primo decennio del 2000 hanno caratterizzato le ricerche di artisti come il francese Lokiss, lo statunitense Poesia, il polacco Seikon, la spagnola Nuria e gli italiani Rae Martini e Peeta. Se nel 2012 la scelta stilistica e generazionale degli autori invitati si è affidata a coloro che avevano modificato le due discipline applicandosi nel territorio di una raffigurazione concreta e strutturata, nel 2014 le scelte si sono concentrate sul versante opposto. Quest’anno si è pensato di rivolgere l’attenzione alle ricerche artistiche che tendono all’astrazione: per il Writing partendo dall’elemento fondamentale della lettera gli autori operano per scomposizione, esplosione, deflagrazione giungendo ad una rappresentazione di puro segno o di puro colore di carattere informale; per la Street Art vengono presentate da un lato esperienze tendenti all’astrazione sia di matrice più rigida, fredda, geometrica, sia di forme aperte e colori caldi, mediterranei, dall’altro vengono offerti esempi di una figurazione espansa che tocca l’onirico e l’immaginifico.La fase dedicata all’approfondimento che sarà affidata al racconto diretto degli artisti è denominata Voices: testimoni e protagonisti della scena urbana e underground incontreranno il pubblico in una serie di appuntamenti che accompagneranno la realizzazione delle opere. Per questo la Sala Conferenze del MAMbo darà vita a un vero e proprio “contest verbale” in cui gli artisti parleranno approfonditamente non solo del proprio lavoro, ma anche della propria visione del panorama internazionale.