mercoledì 25 giugno 2014

ALFONSO BORGHI: ALCHIMIE DELLA REALTÀ - MUSEOTEATRO DELLA COMMENDA DI PRÉ, GENOVA





ALFONSO BORGHI
ALCHIMIE DELLA REALTÀ
Museoteatro della Commenda di Pré
piazza della Commenda - Genova
26 giugno - 26 luglio 2014

Il Museoteatro della Commenda di Prè riapre le porte. Lo fa con "Alchimie della realtà", la mostra personale di Alfonso Borghi. 18 opere recenti - 14 quadri e 4 sculture (2 in bronzo e 2 in raku) - che il grande pittore e scultore emiliano "regala" a Genova, dopo il grande successo in numerose mecche dell´arte contemporanea, dall´Europa agli Stati Uniti. Per proseguire il suo viaggio a Firenze e, infine a Sidney. L´esposizione, patrocinata dal Mu.MA, è a cura di Giovanni Faccenda e Giulia Sillato, con catalogo edito dall’Editoriale Giorgio Mondadori.
Borghi è noto per la qualità esclusiva delle sue opere “informali”, con effetti materici e pitto-plastici estremamente suggestivi. La sua espressione artistica si colloca nell’ambito dell’ “Informale Contemporaneo”: “informale” non perché senza forma, ma perché senza figura; “contemporaneo” perché il colore tende ad assumere un’inconsueta tridimensionalità dovuta alle singolari miscele materiche con effetto tattile e plastico analogo a un bassorilievo: ogni produzione borghiana ha questa caratteristica ed evoca moti interiori e sentimenti propri dell’arte astratta.
L’inaugurazione è prevista giovedì 26 giugno (alle ore 18). Insieme all’artista e ai curatori, parteciperà Maria Paola Profumo, Presidente dell’Istituzione Mu.MA.

La Commenda di Prè ha una storia medioevale legata alle sofferenze dei pellegrini arrivati dal mare e bisognosi di cure. È stata al centro del vissuto umano nei termini e nei modi esclusivi di una caritatevole intimità condivisa. Ed è per questo che, trasformata in un centro museale di grande richiamo, è divenuta anche il contenitore architettonico più adatto a condividere altri aspetti di umanità, quelli espressi, attraverso il colore, dall’imput interiore di un artista astratto.

L’arte astratta è, tra le varie forme dell’arte, quella che più si presta a un ambiente di questo tipo, generoso, come un tempo fu, di accogliere anche in epoca moderna i sospiri dell’anima. Le asciutte spoglie di un antico Medioevo finiscono con l’equilibrare le accese tonalità dei colori “informali” delle opere di Alfonso Borghi creando insieme, l’una e l’altra polarità espressiva, una sinergia accattivante.

Alfonso Borghi è artista affermato in Italia e all’estero grazie a numerose esposizioni di alto profilo culturale. Nasce a Campegine di Reggio Emilia il 3 dicembre del 1944 e a soli a 18 anni inizia la sua lunga carriera espositiva con l’aiuto di un collezionista. Con lui andrà a Parigi, dove l’avvicinamento alle opere di Picasso motiverà la sua naturale tendenza a sfaldare le basi della forma classica.
Successivamente incontra George Pielmann, allievo di Kokoschka, attraverso la cui pittura scopre l’importanza di esprimersi con la materia e la gestualità. Dotato di grande sensibilità e rigore tecnico, il maestro approda, dopo trent’anni di attività ininterrotta, a una sintesi pittorica che fonde insieme esperienze di stampo morandiano, le prime in assoluto, con le successive elaborazioni del surreale e infine dell’astratto. La sua pittura sta conquistando il mondo: dopo una serie di mostre nelle più prestigiose gallerie italiane, egli si è fatto notare nelle capitali europee e negli Stati Uniti. Ultime mostre al Design Center di New York e di Los Angeles.