martedì 17 settembre 2013

PIER PAOLO POGGIO: IL CAPITALISMO AMERICANO E I SUOI CRITICI - JACA BOOK 2013

PIER PAOLO POGGIO (a cura di)
IL CAPITALISMO AMERICANO E I SUOI CRITICI
L'altronovecento. Comunismo eretico e pensiero critico vol. 3
Jaca Book, giugno 2013
(in coedizione con Fondazione Luigi Micheletti, Brescia)

La storia del Novecento è dominata dalla polarità tra America e Russia; i due Paesi dell’avvenire, entrambi profondamente legati al Vecchio continente, prendono il sopravvento sull’Europa economicamente e politicamente, ancor più nell’immaginario collettivo. La Russia sovietica è il centro di un enorme impero transcontinentale e la patria ideale di milioni e milioni di militanti sparsi in ogni dove. Gli Stati Uniti d’America (USA)sono il fulcro, il motore pulsante, l’officina e l’emblema dell’economia capitalistica. Lo scenario è definito e occupato dallo scontro tra comunismo e capitalismo; innegabilmente questa è la grande vicenda che attraversa il secolo, la narrazione egemonica che sino al crollo improvviso del 1989 oscura tutte le altre. La realtà è però molto più ricca e sorprendente della rappresentazione, avviene così che l’America diventi per l’URSS anche un modello, un traguardo da raggiungere e superare sotto forma di «americanismo comunista». D’altro canto gli Stati Uniti non sono affatto immuni dal contagio del comunismo, il nemico per eccellenza, capace di insinuarsi nelle pieghe della società come nelle università più prestigiose, di sottendere i conflitti di classe e razziali che non risparmiano il Nuovo continente. Il capitalismo americano e i suoi critici analizza questi scenari e introduce una quantità di nuovi attori, spezzando gli stereotipi e l’immagine piattamente dicotomica della storia novecentesca. I conflitti sociali e razziali, il movimento femminista e quello ambientalista vengono esaminati attraverso una pluralità di apporti e prospettive, con contributi di sintesi su movimenti collettivi, correnti intellettuali, singole figure esemplari. Un’attenzione puntuale viene rivolta alle ideologie politiche di sinistra, in particolare anarchismo e comunismo, sicuramente minoritari sul piano sociale ma in determinati tornanti non privi di influenza e capaci di riaffiorare dopo prolungate latenze e apparenti eclissi. E però il focus del volume è costituito dalla presentazione e discussione dei principali esponenti del pensiero critico nordamericano, dentro e fuori dal contesto accademico, accomunati dallo sforzo di interpretare gli usa del xx secolo come luogo, spazio-tempo per antonomasia, del capitalismo e contemporaneamente della forma politica democratica. A differenza di quanto prevede la tesi liberale, divenuta dominante per effetto della catastrofe del comunismo sovietico, il rapporto tra capitalismo e democrazia risulta costantemente problematico, soggetto a crisi continue, sicuramente insostenibile in una proiezione planetaria. Siccome il capitalismo americano, con la forza delle armi, dell’economia e della cultura, si è affermato come modello egemonico e apparentemente senza alternative, l’apporto di coloro che in modi diversi lo hanno contestato sul suo stesso terreno è imprescindibile, da più punti di vista, teorici e pratici.