martedì 24 settembre 2013

JOSEF ALBERS: SUBLIME OPTICS - FONDAZIONE STELLINE, MILANO


JOSEF ALBERS
SUBLIME OPTICS
a cura di Nick Murphy
progetto di Nicholas Fox Weber
Fondazione Stelline
corso Magenta 61 - Milano
dal 25/9/2013 al 6/1/2014

Milano celebra il genio di Josef Albers (Bottrop, Germania, 1888 - New Haven, USA, 1976), attraverso una mostra in due sedi promossa dalla Josef & Anni Albers Foundation e dalla Fondazione Stelline, che ripercorre alcuni degli aspetti fondanti della carriera del grande artista modernista ed esponente del Bauhaus.
Josef Albers. Sublime Optics alla Fondazione Stelline esplora la componente spirituale dell'arte dell’autore tedesco. Di formazione cattolica, religione che non ha mai abbandonato, ha incorporato il linguaggio figurativo della tradizione cristiana in molti dei suoi lavori, interpretando la trasformazione del colore e del tratto come eventi spirituali se non addirittura di natura mistica.
Curata e allestita da Nick Murphy (Projects Director della Josef and Anni Albers Foundation), sulla base di un progetto ideato e curato da Nicholas Fox Weber (Executive Director della Josef and Anni Albers Foundation), Josef Albers. Sublime Optics offre una prospettiva unica su questo maestro del Bauhaus, raccogliendo rari disegni giovanili, vetri colorati, vetri sabbiati e una selezione di dipinti astratti.
Il percorso espositivo presenta 78 lavori realizzati all'inizio della sua carriera artistica, quando insegnava in Vestfalia fino agli ultimi giorni della sua vita: dal primissimo disegno conosciuto fino all'ultimo Omaggio al Quadrato. Tutte le opere sono pervase dalla purezza e dall’onestà del suo pensiero, ma soprattutto dal suo credere fermamente che, applicando il talento artistico con dedizione e verità, sia possibile trasformare la realtà quotidiana in modo miracoloso.

La seconda esposizione Imparare a vedere: Josef Albers professore, dal Bauhaus a Yale in programma dal 2 ottobre al 1° dicembre 2013 nella Sala Napoleonica dell’Accademia di Brera (via Brera 28), è curata da Samuele Boncompagni e da Giovanni Iovane e approfondisce l’impatto dell’innovativo metodo d’insegnamento di Albers, dapprima al Bauhaus, quindi al Black Mountain College di Asheville (North Carolina, USA) e infine alla Yale University di New Haven (Connecticut, USA).
La passione e la creatività impiegate da Albers durante le sue lezioni saranno rilette attraverso quattro Omaggi al quadrato di Albers e 100 tra documenti, foto, libri, materiale didattico dello stesso Albers e dei suoi studenti, che documentano in maniera approfondita la qualità del suo insegnamento.
Per rimarcare l’elemento essenziale dei suoi corsi accademici, che traeva le sue origini dal periodo del Bauhaus, Albers era solito dire: “Io non ho insegnato pittura perché non può essere insegnata. Io ho insegnato a vedere”. Secondo lui, il compito del grande artista è la rivelazione e l’evocazione di una visione. Non si può insegnare l’arte ma sicuramente si può fare esperienza di come vedere bene. A tal proposito, tutti gli esercizi e “i pannelli didattici” avevano lo scopo non di illustrare una teoria precostituita ma di “far aprire gli occhi” ai suoi allievi.

Accompagnano le mostre, due cataloghi editi per l’occasione dalla Josef and Anni Albers Foundation con testi che approfondiscono l’opera di Albers da diverse prospettive; oltre a quelli dei curatori, infatti, i due volumi propongono contributi di storici dell’arte (Marco Pierini, Brenda Danilowitz), di un sacerdote (don Paolo Papone), di un commediografo (Colm Tóibín) e di una poetessa (Julie Agoos).

Josef Albers nacque il 19 marzo 1888 a Bottrop, in Vestfalia. Dopo aver compiuto studi artistici a Berlino e Monaco, nel 1920 entrò nella Bauhaus a Weimar. Nel 1923 Albers fu nominato docente del Corso Preparatorio, un corso obbligatorio per tutti i nuovi studenti che continuò quando la scuola si trasferì a Dessau nel 1925.
Nel 1933 l’artista emigrò con la moglie Anni negli Stati Uniti, dove fu incaricato di istituire una Facoltà di Arte presso il Black Mountain College, nella Carolina del Nord. Lì rimase insieme alla moglie fino al 1949.
Nel 1950 Albers iniziò la serie di opere Omaggio al Quadrato, dipinti a olio su masonite, e nello stesso anno accettò la nomina a Direttore della Facoltà di Design dell’Università di Yale.
Nel 1963 la Yale University Press pubblicò il volume Interazione del colore scritto dall’artista, in cui vengono sintetizzati i principi della sua incessante esplorazione della mutabilità e relatività del colore. L’opera è basata sulle sue rinomate lezioni sulle proprietà del colore note come “The Color Course.”
Nel 1971 Josef Albers fu il primo artista vivente a cui il Metropolitan Museum of Art di New York dedicò una retrospettiva.