mercoledì 11 settembre 2013

INGEBORG BACHMANN: QUEL CHE HO VISTO E UDITO A ROMA - QUODLIBET 2013



INGEBORG BACHMANN
QUEL CHE HO VISTO E UDITO A ROMA
prefazione di Giorgio Agamben
Quodlibet, 4/9/2013 collana "Bis"

Le corrispondenze da Roma di Ingeborg Bachmann per la radio di Brema (1954-55), qui pubblicate insieme agli articoli da lei scritti nello stesso periodo per alcuni giornali tedeschi, testimoniano sia di un aspetto sconosciuto di questa ormai celebratissima scrittrice, sia di uno spaccato dell’Italia postbellica visto da una angolatura di eccezione.
Ingeborg Bachmann conosceva perfettamente l’italiano e si orientava con sicurezza nella politica e nella cultura locali. Dietro lo pseudonimo Ruth Keller, ella riferisce sugli argomenti più scottanti del periodo: su misteriosi eventi criminosi negli ambienti altolocati romani (il caso Montesi), su presunti tentativi di eversione da parte dei comunisti italiani, sulle catastrofi naturali che colgono di sorpresa i già provati popoli della Campania, sulle inquietanti manovre della mafia, sull’ascesa alla ribalta di Gina Lollobrigida e sulla ratifica dei «trattati di Parigi». Un’occasione per ripercorrere la vita italiana degli anni ’50, meno distante da quella odierna di quanto si pensi, e per comprendere meglio l’attività di una scrittrice che ancora non ha finito di svelare tutti i suoi segreti.
Questa edizione comprende una breve prosa – che dà il titolo all’intero volume – intrisa dell’ispirazione più nota e più felice della scrittrice. Essa, assieme alle «cronache» coeve, di grado meno letterario e più «fattuale», restituisce l’intero spettro stilistico ed emotivo della scrittura bachmanniana. Si apre così lo spazio totale entro cui si muove l’occhio di Ingeborg Bachmann e da cui affi ora il suo ritratto di Roma, e molti dei motivi che popolano le altre sue opere letterarie.