mercoledì 23 gennaio 2013

LAWRENCE WEINER: OPERE 1969-1973 - VILLA PANZA DI BIUMO, VARESE



LAWRENCE WEINER
OPERE 1969-1973
Villa Panza di Biumo
piazza Litta 1 - Varese
dal 24/1/2013 al 22/2/2013

“Nel lavoro di Weiner la parola diventa una cosa completamente indipendente, diventa arte perché è libera da qualsiasi elaborazione logica con relazioni a una particolare situazione.” 
- Giuseppe Panza di Biumo -1999 

A Villa Panza a Varese il nuovo anno si apre con l’avvio di un progetto pluriennale volto alla sistematica valorizzazione della figura di Giuseppe Panza di Biumo ed in particolare di alcuni artisti che appartengono alla seconda e terza fase della sua collezione a partire dalla fine degli anni 60’ con il Minimalismo e l’arte Concettuale e, successivamente, dai primi anni ’80 con l’arte monocromatica, l’arte organica e l’arte “delle piccole cose” . 
Dal 24 gennaio al 22 febbraio 2013 a Villa Panza, proprietà del FAI - Fondo Ambiente Italiano, avrà luogo “Esplorazioni /1. Lawrence Weiner, opere 1969-71 dalla Collezione Panza”, primo appuntamento di questo speciale ciclo che prende avvio con un focus sulle opere dell’artista americano Lawrence Weiner classe 1942 pioniere dell’arte concettuale, tra i primi a smaterializzare l’oggetto artistico in puro linguaggio. 
In collaborazione con l’Archivio Panza e su un progetto autografo di Giuseppe Panza, il FAI presenta nelle Scuderie e nella Limonaia della Villa, sette opere che racconteranno la ricerca di uno dei protagonisti della stagione concettuale e il rapporto con il collezionista milanese. I lavori di Weiner che verranno esposti sono tutti appartenenti alla Collezione Panza eccetto “ One Kilogram of Lacquer upon a floor” (1969) oggi conservato al SFMOMA di San Francisco. Questa “mostra gioiello” è volta a realizzare un lucido e preciso progetto espositivo lasciato in eredità da Giuseppe Panza al FAI ed eseguito sotto la super visione del maestro newyorkese. 
Il lavoro di Lawrence Weiner si sofferma sulla forza della parola, intesa come un’entità autonoma, che suggerisce significato e memoria. Il pensiero e il concetto precedono la realtà e Weiner propone di meditare su ciò che la parola può esprimere e che, una volta slegata da qualsiasi discorso e iscritta su un muro o su una diversa superficie, acquisisce un nuovo senso e una totale libertà. 
Weiner da oltre quarant’anni scompone e disgrega le usuali pratiche artistiche con multiformi concepts nell’utilizzo dei linguaggi e dei pensieri. L’artista si pone come uno scultore che lavora con il linguaggio e le parole e la sua creatività è finalizzata a plasmare materiali scultorei così da tradurre l’esperienza poetica nei testi che sono spesso volutamente ambigui e aperti all’interpretazione soggettiva. 
Giuseppe Panza di Biumo incontra l’artista alla fine degli anni ’60 e ricorda nel 1999: “L’opera di Lawrence Weiner fatta con le parole è qualcosa di nuovo nella Storia dell’Arte. In passato nel Rinascimento e specialmente nel Medio Evo si usavano le parole nei quadri, ma molto spesso erano una spiegazione dell’immagine, una sorta di integrazione al significato. Nel lavoro di Weiner la parola diventa una cosa completamente indipendente, diventa arte perché è libera da qualsiasi elaborazione logica con relazioni a una particolare situazione. Parola e immagini hanno entrambe una qualità essenziale, la possibilità di esprimere contenuti diversi. Essere simboli adatti a rappresentare molti significati. Quando apriamo il dizionario e cerchiamo una parola vediamo quante cose può voler dire. Viviamo usando le parole. Ogni parola ha un significato quando è in un discorso. Da sola ha diversi significati.”