lunedì 21 maggio 2012

IL CINEMA UMANO NON UMANO DI MARIO SCHIFANO - CINEMA TREVI, ROMA 22/5/2012



IL CINEMA UMANO NON UMANO DI MARIO SCHIFANO
Cinema Trevi
vicolo del puttarello 25 - Roma
martedì 22 maggio 2012, h. 17,30

Martedì 22 maggio prosegue al Cinema Trevi “Orizzonti 1960-1978”, la retrospettiva curata da Enrico Magrelli, Domenico Monetti, Luca Pallanch e organizzata dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale. L’appuntamento monografico di questo mese è con “il cinema umano non umano di Mario Schifano”. Alle 20.45 incontro moderato da Arnaldo Colasanti con Monica Schifano, Luca Ronchi, Ettore Rosboch.
«Vedi, la pittura, nonostante tutto, non riesce a completarmi. È che gli uomini somigliano più al cinema che alla pittura: in un film camminano, mangiano, fanno l’amore, così come accade veramente; nella pittura no». Così spiegava Mario Schifano, in un’intervista a Enzo Siciliano sul suo passaggio dalla pittura al cinema.
Le sue prime esperienze cinematografiche risalgono agli inizi degli anni Sessanta. Tra pittura e cinema sembra esserci comunque un fil rouge, essendo il suo metodo e la sua estetica di lavoro la velocità, l’istantaneità, il non perfezionismo. I cortometraggi sono il terreno seminale per la futura trilogia dell’artista (Satellite, Umano non umano e Trapianto, consunzione e morte di Franco Brocani), autentiche vetrine di volti e situazioni che hanno fatto epoca, di ambienti e luoghi oggi forse irriconoscibili, tanto da assumere un loro valore “etnoantropologico”. Sono immagini che hanno come caratteristica non il soggetto rappresentato, bensì il modo in cui queste immagini vengono percepite dallo spettatore.
A proposito della produzione filmica di Schifano, Arturo C. Quintavalle scriveva: «Egli infatti costruisce un racconto della memoria… dove si intersecano immagini viste, immagini mediate dalla serie dei media, stratificazioni con durata diversa, improvvise associazioni, connessioni visive […]. I films di Schifano puntano alla totale contemporaneità ed hanno un ritmo snodantesi come sistema di visioni allucinantamente oniriche intersecate o in associata successione».
Dopo un progetto, sceneggiato dall’artista e da Tonino Guerra, purtroppo non andato in porto, Human Lab (Laboratorio umano), che doveva essere prodotto da Carlo Ponti e che doveva segnare l’ingresso nel cosiddetto cinema ufficiale, Schifano torna alla pittura.

ore 17.30: Umano non umano (1969)
Regia, soggetto e sceneggiatura: Mario Schifano; fotografia: Mario Vulpiani; montaggio: Rosanna Coppola; interpreti: Alexandra Stewart, Carmelo Bene, Rada Rassimov, Mick Jagger, Keith Richard, Sandro Penna, Alberto Moravia; origine: Italia; produzione: Mount Street Film; durata: 95’
«Di fronte al “non umano” della chiacchiera culturale occidentale (Calvesi che parla d’arte, Aprà che parla di cinema, Moravia che parla di civiltà dei consumi, dei miti e dei riti della mondanità borghese […] dello spettacolo come vanità […] o della cultura come solitudine), sta l’“umano” della resistenza vietnamita, della rivoluzione cinese, del popolo sorridente» (Miccichè). Film presentato al Festival di Venezia nel 1969. «Umano non umano, uno dei pochi film d’artista ad essere stato prodotto, è da molti critici considerato come il più bel esempio sperimentale del cinema italiano anni Sessanta. Nel film fanno da cerniera tra una sequenza e l’altra le immagini di guerra riprese dalla televisione, mentre il trait d’union sonoro è il battito cardiaco che cessa solo in alcuni momenti» (Rebecca Teciuba).

19.30: Reflex (1964)
Regia: Mario Schifano; fotografia, montaggio: Mario Schifano; durata: 16’
Durante la permanenza a New York Schifano gira questo film nello studio del famoso fotografo di moda Bob Richardson. Il film anticipa il capolavoro di Antonioni Blow-up, uscito in sala un paio di anni dopo.

a seguire: Fotografo
Regia, fotografia e montaggio: Mario Schifano; origine: Italia; durata: 3’
Al contrario di Reflex il centro dell’interesse di Schifano in questo brevissimo film sono le modelle di Gattinoni e non il fotografo. Senza datazione.

a seguire: Ferreri
Regia, fotografia e montaggio: Mario Schifano; origine: Italia; durata: 16’
Mario Schifano era molto amico di Marco Ferreri che qui riprende nei loro incontri, immagini private che vedono protagonisti anche Mimmo Rotella e Franco Brocani. Senza datazione.

a seguire: Vietnam (1967)
Regia, fotografia e montaggio: Mario Schifano; origine: Italia; durata: 7’
La guerra del Vietnam è la prima guerra raccontata dalla televisione e per Schifano può essere vista solo attraverso questo nuovo elettrodomestico filtro del reale. Fanno incursione nel film Marco Ferreri e Ettore Rosboch.

a seguire: Anna (Anna Carini Naturale)
Regia, fotografia e montaggio: Mario Schifano; origine: Italia; durata: 12’
Anna Carini, la compagna di Schifano in quegli anni, è la protagonista assoluta di questo piccolo film che ripropone tutti gli stilemi del film di famiglia ma in maniera non ingenua. Senza datazione.

ore 20.45: incontro con Monica Schifano, Luca Ronchi, Ettore Rosboch moderato da Arnaldo Colasanti

a seguire: Souvenir (1967)
Regia, fotografia e montaggio: Mario Schifano; origine: Italia; durata: 11’
Peter Hartman e Gerard Malanga visitano San Pietro mescolandosi ai numerosi turisti. I loro corpi e le loro azioni contrappuntano in maniera ironica lo spazio di una nuova sacralità: quella del turismo di massa.

a seguire: Film (1967)
Regia: Mario Schifano; fotografia, montaggio: Mario Schifano; durata: 15’
Prima della realizzazione dei tre lungometraggi Mario Schifano dirige la macchina da presa verso le persone che lo circondano a creare dei veri e propri diari filmati. I suoi amici, la compagna del tempo e gli artisti che frequentava sono ritratti nella loro quotidianità o oggetto dello sguardo meccanico della mdp, filtro attraverso cui poter guardare il mondo esterno. Protagonisti del film sono: Annie Girardot, Renato Salvatori, Ettore Rosboch, Anna Carini, Keith Richards.

a seguire: Carol + Bill
Regia, fotografia e montaggio: Mario Schifano; origine: Italia; durata: 30’
William Berger e sua moglie Carol sono i protagonisti di questo film muto, in cui i corpi vengono in primo piano e lo sguardo diventa ossessivo. Senza datazione.

L’evento è curato dalla Cineteca Nazionale con l’Archivio Mario Schifano.