venerdì 30 marzo 2012

PINOT GALLIZIO - CHIESA DI SAN DOMENICO, ALBA




PINOT GALLIZIO
- Chiesa di San Domenico
Via Calissano - Alba
- Teatro Sociale Giorgio Busca
Piazza Vittorio Veneto 3 - Alba
- Centro Studi Beppe Fenoglio
piazza Rosseti 2 - Alba
dal 31/3/2012 al 10/6/2012

Alcune tra le opere più significative di Pinot Gallizio, una serie di allestimenti inediti, un dialogo con opere di Cesare Pietroiusti e di Anna Scalfi, artisti tra i più significativi della scena italiana contemporanea e ancora moda, musica e appuntamenti teatrali rendono omaggio grande artista albese ripercorrendo le molteplici sfaccettature della sua ricerca artistica. Una mostra “diffusa” che da aprile a giugno invade la città di Alba grazie al sostegno del Gruppo Miroglio, leader italiano nel settore tessile e abbigliamento i cui tessuti Gallizio utilizzò più di cinquanta anni fa per alcuni suoi importanti lavori.
Il primo appuntamento è per sabato 31 marzo (con apertura continuativa al pubblico a partire dal 1° aprile e fino al 10 giugno) con l’inaugurazione della mostra dedicata alla pittura industriale curata da Liliana Dematteis e dall’Archivio Gallizio nella splendida chiesa medievale di San Domenico, nel centro storico di Alba. Un’occasione unica per vedere esposto per la prima volta nella sua interezza il rotolo di pittura industriale lungo 74 metri realizzato nel 1958. La pittura industriale di Gallizio è strettamente legata alla sua esperienza all’interno dell’Internazionale Situazionista, l’organizzazione radicale di cui è stato fondatore nel 1957 con Guy Debord e, tra gli altri, con gli artisti Asger Jorn, Constant, Ralph Rumney e l’amico Piero Simondo. Nell’ottica situazionista di sperimentare nuovi strumenti di critica della cultura e della società, la pittura industriale di Gallizio era un’invenzione perfetta: l’estensione della pittura in lunghi rotoli destinati a essere venduti a metro aveva infatti l’effetto di inflazionare il valore artistico e al tempo stesso mettere in crisi la macchina, “regina del tutto uguale”, come scriveva l’artista nel suo manifesto, obbligandola al “gesto unico, inutile e antieconomico”. Venduta a metro nel mercato di Alba così come nelle gallerie d’arte, esposta a Torino, Milano, Monaco di Baviera, Parigi, la pittura industriale era concepita per essere “applicabile”: al vestiario e alla moda - avvolta sul corpo delle mannequin -, alla costruzione di ambienti, fino a rivestire idealmente le autostrade. L’opera, realizzata su tela con inchiostri tipografici, resine e solventi, è stata esposta nei principali musei del mondo: dal Centre Georges Pompidou di Parigi all’ICA di Londra, dal Museo Reina Sofia di Madrid al MOCA di Los Angeles, al Museum of Contemporary Art di Sidney.
Sempre sabato 31 marzo il Teatro Sociale accoglierà invece gli esiti di un fruttuoso incontro tra l’arte di Pinot Gallizio e la moda che ha dato vita a dodici abiti inediti e originali che traggono ispirazione da una delle quattro tele che compongono il ciclo pittorico Le notti di cristallo. Ed è stata proprio La Notte Barbara, con la sua dimensione ancestrale, mitica, nell’immaginario legato ad antiche civiltà così come all’origine della vita, dove le notti sono “di cristallo” perché ancora incontaminate, a ispirare il lavoro di dodici stilisti che, nel corso del workshop “Elena Mirò Art & Fashion”, curato e diretto dal Gruppo Miroglio, recentemente svoltosi presso la Reggia di Venaria, hanno realizzato le dodici creazioni che verranno esposte all’ingresso del Teatro. Nei locali del Teatro Sociale si potranno inoltre ammirare i due dipinti intitolati Le fabbriche del vento che furono esposti nella sala personale dedicata a Gallizio alla XXXII Biennale di Venezia nel 1964, pochi mesi dopo la sua improvvisa morte. In questa ultima fase del lavoro di Gallizio il segno si fa continuo, curvilineo, vibrante e al tempo stesso materico. Utilizza resine plastiche e oli che formano uno spesso strato sulle tela, dove le forme si posano e si attorcigliano quasi per uscire dalle proprie rigidezze e lasciarsi andare, come scriveva al pittore Carla Lonzi, la critica d’arte e amica con la quale Gallizio stabilì un intenso e profondo dialogo. Queste due opere resteranno esposte per un luogo periodo, oltre alle date di chiusura della mostra, grazie a un comodato sottoscritto tra l’Archivio Gallizio ed il Comune di Alba.
A partire dal 12 maggio, nei locali al secondo piano del Centro Studi Beppe Fenoglio, sarà aperto lo Spazio Gallizio, nel quale viene presentata l’installazione L’Anticamera della morte, donata dall’Archivio Gallizio alla città di Alba, insieme a immagini e materiali di documentazione che raccontano la vita e il lavoro dell’artista nella cornice di quella che fu la biblioteca di casa Gallizio. L’Anticamera della morte è un’opera ambientale realizzata dall’artista pochi mesi prima della sua morte, avvenuta nel febbraio del 1964, ricoprendo con una stesura monocroma di nero fumo un mobile a scaffale del suo studio. Una libreria in cui Gallizio - che era stato partigiano, farmacista, chimico, archeologo, pittore - aveva disposto una serie eterogenea di oggetti accumulati nel corso di una vita. Una sorta di wunderkammer al rovescio, con cui la ricerca artistica di Gallizio si affacciava ai nuovi linguaggi delle neoavanguardie europee e internazionali.
E ancora, sabato 12 maggio, in occasione della Notte Bianca delle Librerie, nella chiesa di San Domenico sarà la volta della lettura del “Manifesto della pittura industriale” di Gallizio, con accompagnamento musicale. “Di solito, quando si parla della Notte Bianca, si pensa immediatamente alla musica e ai concerti – spiega l’Assessore alla Cultura e al Turismo Paola Farinetti – noi abbiamo invece provato a immaginare una Notte Bianca di segno diverso, ma ugualmente speciale e fuori dall’ordinario”.
Infine, sabato 19 maggio, nella chiesa di San Domenico, si affiancheranno al grande rotolo di pittura industriale di Gallizio opere di Anna Scalfi e di Cesare Pietroiusti che, secondo nuove e differenti prospettive riflettono sui concetti di valore, produzione, unicità e serialità che furono anche alla base della pittura industriale. L’evento, nel quale saranno allestiti il Grande disegno di Anna Scalfi, una pezza di pashmina di 30 metri, e centinaia di disegni su carta realizzati per l’occasione da Cesare Pietroiusti, è a cura di Francesca Comisso e dell’Archivio Gallizio di Torino. Un’occasione irripetibile non solo per avvicinarsi alla produzione di un grande ed eclettico protagonista della ricerca artistica europea tra gli anni cinquanta e sessanta, ma anche per conoscere l’altra anima di Alba, la capitale delle Langhe spesso associata all’enogastronomia, che fu la culla ai tempi di Gallizio di un’intensa attività culturale internazionale.

Senza titolo o Rotolo di pittura industriale
a cura di Liliana Dematteis e l’Archivio Gallizio
Inaugurazione 31 marzo con presentazione critica di Maria Teresa Roberto
Chiesa di San Domenico, Via Calissano - ALBA (Cn)

Le fabbriche del vento, Pinot Gallizio e la moda
Inaugurazione 31 marzo 2012
Teatro Sociale "Giorgio Busca", Piazza Vittorio Veneto, 3 - ALBA (Cn)

Spazio Gallizio, L’anticamera della morte
Inaugurazione 12 maggio 2011 , ore 18, con presentazione critica di Maria Teresa Roberto
Centro Studi Beppe Fenoglio, Piazza Rossetti 2 (terzo piano) - ALBA (Cn)

La notte bianca delle librerie, Il manifesto della pittura industriale
12 maggio 2011
Chiesa di San Domenico, Via Calissano - ALBA (Cn)

Cesare Pietroiusti e Anna Scalfi: in dialogo con Pinot Gallizio
a cura di Francesca Comisso e l’Archivio Gallizio
inaugurazione: 19 maggio 2012, ore 18,00
Chiesa di San Domenico, Via Calissano - ALBA (Cn)